Iniziare la giornata con una spremuta di arance è un must in questo periodo dell’anno: nel pieno della loro stagionalità italiane, questi agrumi sono infatti presenti sul mercato con ottima qualità, in gran quantità e con diverse varietà. Quasi come se Madre Natura sapesse che ne abbiamo particolarmente bisogno ora che influenza e malattie da raffreddamento sono in agguato!
L’arancia è infatti ricca di sali minerali come il calcio e il magnesio, che contribuiscono a mantenere l’equilibrio del sistema nervoso, zinco che aumenta l’azione e l’efficacia delle vitamine, rame e ferro che prendono parte al processo di fabbricazione dei globuli rossi, zolfo che rafforza legamenti e tendini. Le arance, specialmente quelle a polpa rossa, contengono inoltre il 90% d’acqua, pochi grassi e proteine, molti minerali e soprattutto diverse vitamine fra cui oltre alla vitamina C, la A, B1, e la B2. Un vero concentrato di salute!
Ma vediamo di conoscere un po’ più da vicino le varietà presenti sul mercato, per capire quali si addicono meglio ai nostri gusti ed esigenze di consumo.
Cominciamo con la grande famiglia delle bionde – Navel, Navelline e Washington Navel – che si caratterizzano appunto per la polpa gialla, spesso dolce, e la forma sferica schiacciata, con il picciolo in profondità come un ombelico – navel appunto in inglese; queste sono le prime ad essere raccolte e arrivano principalmente da Calabria e Sicilia. Si addicono sia alle spremute che al consumo a spicchi: facili da sbucciare, sono un’ottima merenda di stagione da portare anche in ufficio o a scuola.
Regine delle spremute sono invece le arance rosse – Moro e Sanguinello in primis. Succosissime e colorate, sono ottime anche tagliate a fettine e aggiunte ad un’insalata mista di radicchi, valerianella e finocchi.
Un discorso a parte lo meritano le arance Tarocco: esse si presentano infatti come arance bionde ma vengono colte e consumate solo quando si riempiono di striature rosse, tecnicamente dette vinature, che, oltre ad essere belle a vedersi, sono ricchissime di antocianine. Questo processo si innesca tra il tardo autunno e l’inizio dell’inverno nei climi secchi, in presenza di elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte. Territorio ideale per questa produzione è la zona dell’Etna, area di coltivazione dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP.