Medito la ricetta di crema di nocciole al cioccolato da questa estate e finalmente sono riuscita a realizzarla. Inizialmente ho pensato di pescare in rete una ricetta già pronta, ma tutte proponevano di utilizzare le nocciole intere mentre io avevo la crema di nocciole già pronta per essere utilizzata cosi com’è. Riporto comunque la versione per prodursi da soli la crema di nocciole: è sufficiente tritare finemente i frutti precedentemente tostati fino a quando si crea una crema. Le nocciole sono ricche di oli pertanto non è necessario aggiungere grassi o zuccheri, allo scopo di formare un impasto cremoso. Se si lascia a riposo l’impasto per parecchi giorni, l’olio affiora in superficie ed è utile anche nella cosmesi naturale per la pelle grassa. La crema di nocciole già pronta che ho acquistato contiene anche piccoli frammenti marroni, quindi deduco che le nocciole non siano totalmente sbucciate e tostate, probabilmente per preservare i polifenoli presenti nel perisperma della nocciola aumentando la stabilità del prodotto, mentre la tostatura è utile per conferire un aroma più intenso. Il vasetto acquistato nei negozi biologici, essendo da 250 grammi, mi ha indotta a costruire la ricetta intorno a questa quantità, per tale ragione ho faticato a seguire una ricetta pronta, inoltre alcune proponevano aggiunte di olio e burro che mi hanno nauseata al pensiero. La Nutella si sa che è unica nel suo genere, ma come tutti i prodotti dolciari industriali, è ricca di grassi e zuccheri, senza contare che la provenienza degli ingredienti non è biologica. La crema di nocciole al cioccolato che propongo ha un sapore simile alla Nutella, ma meno stucchevole, la densità è più fluida e facilmente spalmabile.
INGREDIENTI
250 gr. latte di riso 250 gr. crema di nocciole (vasetto pronto) 250 gr. zucchero di canna integrale 35 gr. cacao magro 20 gr. lecitina di soia q.b. amido di mais
Unire la crema di nocciole (oppure preparare la crema di nocciole da unire) con poco latte caldo e frullare fino alla completa fusione. La crema di nocciole appena prodotta non ha ancora l’olio affiorato e si usa tal quale come quella già pronta. La crema di nocciole già pronta, essendo depositata sul fondo, è più solida e per estrarla è sufficiente un cucchiaino di metallo dopo aver travasato nel frullatore l’olio. L’olio non è da eliminare, in questo modo non è necessario aggiungere altri grassi alla ricetta.
In un pentolino scaldare una parte di latte con il cacao e la lecitina di soia, amalgamare fino a raggiungere una consistenza similmente cremosa. Eventualmente aiutarsi con il frullatore ad immersione. Non è necessario protrarre fino a bollore, è sufficiente scaldare per permettere la fusione degli ingredienti. La lecitina di soia è necessaria per unire la parte grassa con le parte liquida, in questo modo si evita l’affiorare dell’olio in superficie.
Unire la crema di cacao con la crema di nocciole e frullare a lungo, aggiungere il latte rimanente e frullare nuovamente a lungo. Aggiungere un cucchiaino alla volta di amido, frullare e man mano raggiungere la consistenza desiderata tenendo conto che il prodotto è caldo e quindi tende a rimanere liquido. La crema di nocciole al cioccolato, una volta fredda, si solidifica pertanto non è necessario esagerare con l’amido, da tenere in considerazione il calore per mantenere una consistenza prossima a quella desiderata.
CONSERVAZIONE
Invasare ed etichettare, la crema di nocciole cosi proposta è ricca di conservanti naturali quali zucchero e olio quindi non è necessario riporla in frigorifero, ma è preferibile consumarla entro una settimana. Se il clima è torrido è consigliabile conservarla in frigorifero. Con questa ricetta ho ottenuto circa due vasi da 250 grammi, quasi il doppio della crema di nocciole iniziale. Se si preferisce un gusto più amaro, è sufficiente diminuire lo zucchero di 50 grammi. Se si preferisce un gusto più dolce, è sufficiente aggiungere lo zucchero di 50 grammi, ma attenzione, potrebbe diventare stucchevole. Se si utilizza il latte vaccino è necessario tenere in considerazione il sapore e la consistenza e quindi la diminuzione dello zucchero e dell’amido. Volendo si può mischiare il latte di mandorla per conferire un sapore di amaretto alla crema di nocciole al cioccolato. La conservazione (se sottovuoto) può avvenire fuori dal frigorifero per qualche mese, appena cambia odore e aspetto è da ritenersi scaduto. Se affiora l’olio, ma il sapore e l’odore sono intatti, non è da ritenersi scaduto, è sufficiente mescolare al momento dell’uso. Con l’uso della lecitina di soia quest’ultimo inconveniente non dovrebbe accadere, ma essendo un prodotto fatto in casa potrebbe succedere. Personalmente mi è capitato di notare l’olio affiorato anche nella Nutella originale.
ORIGINI DELL’OLIO DI NOCCIOLA
L’olio di nocciola sembra avere origini piemontesi in quanto era facilmente disponibile nel periodo del dopoguerra della seconda guerra mondiale. Le olive risultavano difficili da reperire e la lavorazione era senza dubbio più costosa. L’olio di nocciola è quindi una tradizione antica appartenente ai contadini piemontesi in particolare nella zona delle Langhe dove nasce la nocciola tonda gentile trilobata (I.G.P.). La denominazione I.G.P. garantisce ai consumatori attuali, l’autenticità del prodotto. I costi per la produzione aumentarono, facendo cessare l’utilizzo del prezioso olio di nocciola. Attualmente si produce con gli stessi sistemi meccanici di allora, creando un olio pregiato dal punto di vista nutrizionale. L’olio di nocciola si caratterizza per l’alto contenuto di grassi omega 3 e omega 6, vitamina E, e per l’aroma intenso e fruttato, dal colore ambrato.