Nello Yemen, dove è stato scoperto, si facevano bollire i grani di caffè per farne una specie di pasta: si era ben lontani dal caffè come viene degustato oggi, importato in Europa nella metà del XVII secolo.
Scelta. A seconda se consumate il caffè a colazione o dopo un pasto, scegliete un «gusto» differente: esistono principalmente due categorie di caffè: l’Arabica e il Robusta. Quest’ultimo, ricco di caffeina, più vigoroso, è eccellente per il risveglio del mattino mentre l’Arabica, più fine, si adatta meglio ad un «succo» più serrato e più raffinato.
Conservazione. Il caffè è una derrata abbastanza fragile che si conserva male una volta aperto il pacchetto o la scatola. Conservatelo in una scatola metallica o di plastica, di preferenza in frigorifero, ed evitategli i colpi di caldo perché irrancidisce in fretta, soprattutto se è macinato. Come molti alimenti, il caffè teme la luce, che lo snatura.
Aroma. Certe persone non esitano ad aggiungere un minuscolo pizzico di sale fine al caffè macinato, per rafforzare il suo aroma. Mentre altre, più avventurose, vi mescolano un cucchiaino di cacao amaro! Gli Italiani seguono un po’ la stessa strada con il cappuccino: un caffè nero decorato di cui viene cosparso il cacao in polvere. Una delizia apprezzata dai conoscitori.
Dietetica. Il caffè contiene naturalmente la caffeina, un eccitante che può essere pericoloso se se ne consuma troppo: può allora comportare un grande nervosismo, uno stato depressivo
e disturbi digestivi (il caffé è un lassativo), soprattutto se vi piace il caffelatte, molto pesante per lo stomaco (il latte vi forma una specie di caglio, molto indigesto).
Caffè bollito. Avete dimenticato il caffè sul fuoco ed è bollito. Smentite il detto «caffè bollito, caffè rovinato» aggiungendovi un pezzo di ghiaccio o dell’acqua ghiacciata, subito prima di servirlo. Ma in realtà, è tutta questione di gusti: nel Nord, il caffè borbotta tutto il giorno sulla stufa!
Macchie
Vediamo come togliere le macchie di caffè.
Sul legno: tamponate la macchia con acqua ossigenata a 10 vol. poi strofinate leggermente con carta vetrata 00 prima di incerate.
Sul cotone: spalmate un po’ di glicerina, sciacquate con acqua pura poi lavate col solito detersivo.
Su una moquette o un tappeto: se la macchia è fresca, eliminatene la maggior parte sciacquando abbondantemente con acqua fredda o acqua gasata. Se restano delle tracce, applicate una miscela di aceto d’alcool e di alcool a 90 gradi.